Adler, un seminarista tedesco soldato della Wehrmacht, viene chiamato a far parte di un plotone di esecuzione che deve fucilare un partigiano francese. Adler cerca di rifiutare ma il codice... Leggi tutto
Adler, un seminarista tedesco soldato della Wehrmacht, viene chiamato a far parte di un plotone di esecuzione che deve fucilare un partigiano francese. Adler cerca di rifiutare ma il codice di guerra non pone alternative: chi rifiuta di eseguire un ordine è a sua volta passibile di morte. Il giovane seminarista è costretto a cedere e a rendersi suo malgrado complice di un crimine. Dopo la fine della guerra le autorità Francesi in Germania cercano gli esecutori materiali del delitto. Adler, saputolo, si presenta spontaneamente e viene inviato in carcere a Parigi in attesa di giudizio. Nel 1949, un giovane francese di nome Cordier, è chiamato sotto le armi. Fedele ai suoi principi morali egli non esita a dichiararsi "obiettore di coscienza" e si rifiuta di vestire l'uniforme militare. La legge è inflessibile: Cordier viene per questo arrestato e rinchiuso in un carcere militare; e qui egli incontra Adler. I due fanno conoscenza e si raccontano l'un l'altro le vicissitudini che li hanno condotti in quel luogo di pena. Cordier non riesce a nascondere il proprio turbamento nel constatare quanto il caso di Adler sia simile e contrastante con il suo. I due processi hanno luogo nel medesimo giorno davanti allo stesso Tribunale Militare. Le due sentenze vengono emesse a poca distanza l'una dall'altra: Adler è assolto, perchè ha eseguito un ordine superiore, Cordier viene condannato per essersi opposto alla legge.
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